I fichi d’india possono essere fastidiosi da maneggiare e sbucciare, se non sai come farlo!
I fichi d’India sono stati uno degli alimenti base della dieta messicana e del centro America per migliaia di anni. Ora anche in altre parti del mondo, tra cui l’Europa, questo frutto si sta guadagnando una buona popolarità.
Noi in Sicilia ne sappiamo qualcosa visto che il cactus che genera il fico d’india da noi abbonda e nei nostri terreni genera gustosissimi fichi d’india biologici… Come dici vorresti provarli? Allora non ti resta che venire nella bottega online di PaniereBio, frutta e verdura bio a domicilio ti aspettano!
Il fico d’India ha molte qualità ed è amato per le sue caratteristiche esotiche, ricercate e sane. Le parti edibili del cactus sono tre: le foglie, dette anche pale, che possono essere trattate come una qualsiasi verdura, i petali dei fiori che possono essere aggiunti ad un’insalata ed i frutti, che possono essere facilmente paragonati alla frutta più classica.
Crescono spontanei e selvaggi in molte aree del mondo, e del Mediterraneo, e vengono anche coltivati e, proprio per questo motivo, possono essere facilmente reperibili in molti supermercati.
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Tecnica per sbucciare il fico d’india
Rimuovi le spine.
- Metti i fichi in un colino in plastica, 5 o 6 alla volta, e lasciali sotto l’acqua corrente. Muovili sotto l’acqua per 3 o 4 minuti facendo attenzione a non rovinarli. A questo punto tutte le sottili spine saranno state rimosse e potrai prenderli in mano.
Sbucciali.
- Elimina la peluria presente su entrambe le estremità (dove la buccia è più spessa). Ci vorrà un pò di pratica per imparare quanto tagliare. Generalmente è utile togliere la buccia senza arrivare al seme centrale.
- Incidi la buccia con un coltello praticando un taglio nel senso della lunghezza. Solleva la pelle partendo dalla fessura creatasi e sbuccia l’intero frutto.
Affettalo oppure servilo infilzato ad una forchetta o ad un lungo stuzzicadenti.
- La polpa dei fichi d’India può essere usata per preparare una marmellata, una gelatina, un sorbetto, un liquore o delle caramelle.
- I semi possono essere ingeriti (facendo attenzione a non morderli perché sono molto duri) oppure sputati.
- Alcune persone aggiungono i semi alle zuppe o li fanno asciugare per poi piantarli nel terreno.
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Presidente di Natura Iblea Srl e Co-fondatore di Paniere Bio. Forte dell’esperienza come Direttore Amministrativo e Cost Control, nel 2001, insieme ad altri due soci, dà vita a Natura Iblea Srl. L’azienda agricola è oggi una delle più grandi realtà produttive di ortofrutta biologica in Italia e in Europa.
Ogni anno, a partire dal 2017 e fino all’ultima edizione, Natura Iblea Srl ha ricevuto il premio «Miglior Welfare Index PMI», attestato che certifica le attività intraprese dall’azienda a favore del benessere dei propri collaboratori e del territorio.
Nel 2017 riceve la medaglia al merito della Presidenza del Consiglio dei ministri per meriti sociali e nel 2019 viene nominato dal Presidente della Repubblica “Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana” per l’impegno civile e l’integrazione sociale.
Nel settembre del 2021, nell’ambito del SME EnterPRIZE a Bruxelles, gli viene conferita la qualifica di «eroe della sostenibilità». A giugno del 2022 riceve a Roma il riconoscimento come «personaggio dell’anno» dal Corriere Ortofrutticolo ed il premio «Green Innovation» dalla BPER Banca.
Nel 2018, insieme al figlio Andrea, fonda Paniere Bio: il primo eCommerce dedicato alla vendita di ortofrutta bio. Oggi Natura Iblea Srl – Paniere Bio conta 150 dipendenti e un fatturato di circa 10 milioni di euro.