Quali sono i prodotti biologici più comuni

Nel contesto agricolo del nostro Paese i prodotti biologici sono un vanto e una preziosa risorsa. Così nasce l’idea di consegnare frutta e verdura a domicilio: per arricchire in modo sano la dieta degli italiani.

Ma quali sono i prodotti biologici più comuni?

Questa è la domanda che ci siamo posti considerando l’attuale domanda e l’offerta di prodotti bio on line e quanto è aumentata la richiesta di ricevere frutta e verdura a domicilio in Italia.

Abbiamo pensato di dare un’occhiata ai vari report relativi al settore biologico e attraverso Coldiretti, abbiamo scoperto che i numeri  del  report Ismea Bio 2020  scattano una chiara fotografia della crescita positiva.

I dati riguardano il fronte delle superfici coltivate, degli operatori che sono oltre 80.000 e del valore di produzione che si aggira intorno ai 5,6 miliardi.

Frutta e verdura sono tra i prodotti biologici più comuni acquistati online

Per quanto riguarda i consumi si conferma la svolta green, nonostante, o probabilmente favorita, dall’emergenza Covid 19: la cifra record è di 3,3 miliardi.

Il direttore generale dell’Ismea, Raffaele Borriello, afferma:

“L’agricoltura biologica rappresenta un tassello sempre più importante dell’agroalimentare italiano di qualità”

Una vasta scelta di prodotti biologici

Ad oggi non esistono dati che determinano effettivamente o nello specifico dichiarino quali sono i prodotti biologici più comuni.

Si parte dagli alimenti per arrivare ai cosmetici e agli integratori. Una vastissima gamma di prodotti che, comunque, devono rispettare particolari criteri di produzione ed essere certificati.

Sappiamo che per quanto riguarda la frutta, in Italia la produzione maggiore riguarda gli agrumi: principalmente limoni e arance biologiche. Poi mele e pesche.

Ma molto dipende dai territori, avete letto nel blog di Paniere Bio gli articoli dedicati agli avocadi di Sicilia?

Relativamente agli ortaggi, abbiamo un’ampia produzione di pomodori, carote, lattuga, cavolfiori, cipolle e finocchi.

Ma anche in questo caso dipende molto dal territorio, dal clima, dalle stagioni…considerazioni scontate, sulle quali però si reggono importanti statistiche.

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Le singole regioni d’Italia hanno sviluppato in modo abbastanza diverso la produzione del biologico e la crescita maggiore è avvenuta quasi da principio nelle regioni meridionali e nelle isole.

Già venti anni fa queste zone rappresentavano circa il 70% della superficie agricola totale utilizzata per il bio in Italia.

Fino a pochissimo tempo fa più del 50% dei produttori di frutta si trovava in Sicilia.

Altre regioni, specializzate nella produzione di frutta biologica sono la Campania e il Friuli, anche se in queste regioni il settore biologico risulterebbe un pò debole.

La produzione di ortaggi segue un modello geografico simile, dato che la maggior parte dei produttori di ortaggi biologici si trova nelle regioni meridionali della Sicilia e della Puglia, che insieme totalizzano più della metà delle terre degli orticoltori.

Non a caso i prodotti biologici che trovate nell’e-commerce di Paniere Bio provengono dalla Sicilia, in particolare dal territorio che si trova a sud-est.

Ed è grazie a questa incredibile ricchezza che è possibile ordinare frutta e verdura online e ricevere la migliore frutta e verdura a domicilio a Milano e in qualsiasi città italiana.

Molta frutta e prodotti biologici simili vengono acquistati a domicilio

La storia dei prodotti biologici in Italia raccontata dalla Fao

Secondo la Fao l’Italia presenta una storia di successo nella produzione di frutta e verdura biologica, grazie alle condizioni climatiche e agronomiche favorevoli e dell’accesso geografico ai principali mercati.

La crescita dell’agricoltura biologica in Italia è stata rapida e il mercato interno del biologico è decollato dal principio.

Sicuramente il sostegno finanziario relativamente cospicuo per i produttori biologici ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della produzione.

Eppure non sono mancati i rallentamenti di ordine burocratico.

Dal 1998, l’Italia è il paese europeo con la più grande superficie coltivata biologicamente e con il più alto numero di aziende biologiche.

Il settore ha mostrato uno dei maggiori tassi di crescita medi annui in Europa.

Nei primi anni la superficie agricola utilizzata, certificata biologica e in conversione è passata dai circa 5000 ettari nel 1985 a circa 960.000 ettari nel 1999, quasi 200 volte in proporzione.

Un percorso simile ha riguardato il numero di aziende biologiche, passate da 600 a più di 49000 nello stesso periodo.

In generale, tra l’altro, l’orticoltura biologica non è sostenuta dalla politica come la produzione di cereali e foraggio.

Forse anche questo dato può farci riflettere su quali sono i prodotti biologici più comuni e perchè.

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La produzione biologica per uno sviluppo sostenibile

L’Italia e la FAO lavorano insieme per perseguire gli obiettivi comuni di riduzione della povertà, allo scopo di porre fine alla fame e alla malnutrizione nel mondo.

L’Italia è classificata come un paese ad alto reddito e per questo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) può essere supportata dal nostro Paese.

Si parla di 1,1 milioni di aziende agricole, grazie alle quali l’Italia coltiva 12,6 milioni di ettari di terreno agricolo. La dimensione media delle aziende agricole corrisponde a circa 11 ettari.

Nel 2019 l’Italia ha confermato la sua prima posizione in Europa con 31,9 miliardi di euro di valore aggiunto a livello agricolo. Grazie al rapido sviluppo tecnologico avvenuto negli ultimi anni, l’agricoltura sta vivendo una rivoluzione e il biologico in questo contesto supporta la cura dell’ambiente e il rispetto per l’alimentazione delle persone.