Coltivazione Carota biologica

Come coltiviamo si coltivano le carote biologiche

Questa settimana tocca alla Carota essere protagonista della nostra iniziativa “AGRO-DEMOCRAZIA-BIO”, ed ecco come viene coltivata.

La carota (Daucus carota) è un ortaggio molto diffuso, coltivato fin dall’antichità e originario del Medioriente ma diffuso anche in tutto il bacino Mediterraneo. La carota come la conosciamo noi oggi è stata ottenuta da diversi incroci naturali che l’hanno portata a diventare arancione, come omaggio degli olandesi alla dinastia degli Orange. Questa radice infatti originariamente aveva un colore violaceo e tutt’oggi questa varietà è quasi scomparsa, coltivata solo in alcune zone come variate rara.

IL TERRENO:

Anche la carota, così come molte radici e tuberi, mal sopporta i ristagni d’acqua e cresce bene in terreni morbidi e sabbiosi. La carota fusiforme che spesso troviamo nei supermercati viene rigorosamente coltivata in terreni sabbiosi e privi di sassi, infatti per ottenere un prodotto commercializzabile è necessario che la carota durate la crescita non trovi ostacoli (sassi, terreno compatto, radici di altre piante).

Il terreno per la coltivazione della carota viene preparato con mesi di anticipo, deve essere smosso e areato per evitare ristagni o ostacoli alla crescita e spesso viene aggiunta della sabbia e viene concimato a letame o compost.

LA SEMINA:

le carote vengono piantate da seme perché le giovani piante non gradiscono il trapianto e quindi la semina viene fatta direttamente in campo aperto. Il seme va interrato a 1 cm di profondità e a una distanza di almeno 10 cm l’uno dall’altro per evitare che la crescita della carota sia “disturbata” dalle vicine.

LA CRESCITA:

la crescita delle carata è relativamente lenta e questo in agricoltura vuol dire una sola cosa: ATTEZIONE ALLA ERBE INFESTANTI! Un buon terreno fertile e irrigato infatti verrà immediatamente occupato da varie erbe a crescita rapita e questo può diventare un problema se non viene tenuto sotto controllo. Come abbiamo detto la carota ha esigenza di spazio e nutrienti per crescere dritta e forte, e la competizione con altre piante può portare la nostra preziosa radice a crescere male e storta.

Per contrastare la crescita delle erbe infestati viene spesso utilizzata la tecnica del pirodiserbo che prevede l’eliminazione delle erbacce usando il fuoco, che viene prodotto tramite attrezzi a gas. La fiamma generata è intermittente e ha lo scopo di avvizzire la pianta agendo sul contenuto d’acqua nei tessuti vegetali. Tale tecnica va eseguita con cautela per evitare di danneggiare la coltura e il terreno che potrebbe andare incontro a variazione di pH e a squilibri biologici.

Quando le carote iniziano a crescere è possibile che sia necessario sfoltire la coltura eliminando quelle che crescono troppo ravvicinate. Inoltre è possibile che sia necessario un rincalzo della parte superiore della carota che potrebbe spuntare dal terreno e diventare verde con l’esposizione alla luce.

LA CONSOCIAZIONE: La carota e la cipolla traggono reciproco vantaggio dalla consociazione, infatti l’una allontana i parassiti dell’altra (la carota allontana la mosca della cipolla e il verme del porro, viceversa la cipolla scaccia la mosca della carota). Si può sostituire la cipolla anche con porro, aglio o scalogno. Un buon vicinato nell’orto sinergico è anche quello tra ravanello e carota.

LA RACCOLATA: Le carote hanno un ciclo colturale di 75 – 130 giorni a seconda della varietà seminata, per cui si raccoglie generalmente a due mesi dalla semina. Di solito la radice si coglie quando il suo diametro supera il centimetro e sta sotto ai due centimetri. Se si lascia troppo nel terreno si indurisce il cuore, che è la parte centrale di colore tendente al bianco, nella carota vecchia diventa legnoso e quindi sgradevole da mangiare.

La raccolta delle carote si fa estirpando la radice, è opportuno i giorni prima ammorbidire il terreno innaffiando sovente.

Per conservare le carote raccolte occorre lasciarle asciugare in un ambiente ventilato e poco umido, dopo di che questa verdura si mantiene bene se tenuta al fresco.